lunedì 17 ottobre 2016

I CENTRI ANTIVIOLENZA NON SI IMPROVVISANO!


Ci sarebbe tanto da dire! La faccenda è lunga e per non tediarvi più di tanto vi mettiamo i fatti così come sono accaduti e il comunicato che abbiamo inviato alla stampa.

Maggio 2010 accade questo:

(Testimonianza di Ilaria Tarabella del 13 Maggio 2010)
In effetti ho deciso di iniziare a scrivere una nota pur avendo dei dubbi su come procedere...sì...perchè quello che è accaduto domenica scorsa al Teatrino dei Servi si commenta da solo. Io c'ero...ero lì....già all'inizio due amiche sono state pesantemente offese (alla domanda c'è un programma della giornata" è stato risposto "le donne dei compagni che fanno i pompini ai fascisti"- "Avete voluto la democrazia e oggi questa è la casa dei fascisti e ci sopportate", ecc.) tanto da doversene andare subito, ma io non ho assistito a questo episodio.
Ho invece ascoltato insieme ad altre mie amiche tutti gli interventi dei relatori, anche di quel folle che non so come possa essere medico di nome Bandi..che più che dare dati dava i numeri...in tutti i sensi! E già in quel momento ci veniva da ribattere in qualche modo, ma l'abbiamo comunque ascoltato....poi è arrivato il momento di un esponente dei Radicali, Carlo, che ha esordito dicendo che "non tutti sanno che i Radicali nel '78 hanno votato contro la legge 194..." al che sono andata a documentarmi grazie anche all'ausilio del magico mondo di Internet ed ho scoperto che non è così....o meglio vi cito cosa ho trovato: "Il 22 maggio 1978 veniva approvata la “storica” legge 194, con la quale si riconosceva il diritto della donna ad interrompere, gratuitamente e nelle strutture pubbliche, la gravidanza indesiderata. In essa venivano stabilite politiche di prevenzione da attuarsi presso i consultori familiari: purtroppo, era anche ammessa la possibilità di non operare per il medico che avesse sollevato obiezione di coscienza.
Contro questa legge vennero avviate tre raccolte di firme per indire altrettanti referendum: una da parte dei Radicali (che ne chiedevano una modifica in senso ancor più ampio), e due da parte del cattolico Movimento per la Vita (una per un’abrogazione “minimale”, una per l’abrogazione totale). Quest’ultimo verrà poi dichiarato inammissibile dalla Corte Costituzionale."
Cioè non so se avete capito bene...i radicali non votarono contro, ma avviarono raccolte firme perchè volevano che fosse più ampia soprattutto in riferimento all'Obiezione di coscienza E NON PERCHÈ FOSSERO CONTRO A QUEL TIPO DI LEGGE...e dall'intervento che è stato fatto questo non è emerso per niente!
Poi è arrivato il momento di Fiore (che non chiamerò mai in tutta la mia vita onorevole!!!) e lì non abbiamo potuto tacere...il suo delirio sulla donna relegata a mero contenitore ed il suo paragone "l'aborto è come l'eutanasia" ha fatto sì che alcune di noi intervenissero(tra l'altro le uniche donne che parlavano di donne tra uomini che si sentono in diritto di giudicare e dire cose che non proveranno comunque mai sulla loro pelle!!!). Dunque dicevo...abbiamo iniziato a controbattere invitate dalla coordinatrice del tavolo e dallo stesso Fiore...dicendo cose che nel 2010 dovrebbero essere più che assodate, ma evidentemente non è così...è pura illusione...."L'aborto è una scelta e mai facile, ma difficile e penosa per la donna, è un diritto...." soprattutto, aggiungo ora, va a tutelare la salute delle donne, perchè che ci sia o non ci sia una legge, l'aborto è sempre stato praticato, c'è e ci sarà sempre....tra l'altro movimenti come Forza Nuova, Ordine Futuro, ecc. che si rifanno ed inneggiano ad ideologie e simboli dell'Impero Romano dovrebbero anche sapere che all'epoca le donne di Roma praticavano l'aborto utilizzando un mix di erbe....ma che lo dico a fare...questa sarebbe cultura e loro di cultura ne hanno ben poca.
In ogni caso proseguendo nel racconto della giornata....abbiamo deciso di andarcene quando vedevamo che tanto ribattere i deliri di Fiore era cosa inutile e già da dietro cominciavano ad arrivare grida come "Assassine"...."Se non apriste le gambe non ci sarebbe bisogno di utilizzare certe pratiche"...ma facevamo finta di niente.....Mentre stavamo attraversando l'anticamera del Teatrino arriva un grido da parte di una donna "Stupratele che tanto abortistico!" e vari epiteti da parte di altri tra uomini e donne...a questo punto io mi giro e dico "Cosa avete detto????Vergogna siete delle bestie!" e rischiando anche di prendermi un pugno da un certo Pantera (grazie Fabio per esserci stato...perchè l'ha fermato dicendogli "che gesti fai...stai calmo!") io sono uscita andando davanti al cordone di poliziotti e urlandogli "questa è la gente che tutelate ci hanno detto -Stupratele che tanto abortistico-".
E siamo andate via non solo indignate, ma ferite nel profondo, nell'intimo...violate verbalmente.
Questa nota è anche per farvi capire quali fossero i nostri toni rispetto ai loro...anche se pensandoci bene non credo fosse necessario.....
6 ANNI DOPO...
Sabato 15 Ottobre 2016 accade questo:

Ieri mattina 17/10/16 esce questo articolo:

Se non avete ancora collegato i fatti li riassumo brevemente: gli UOMINI che vorrebbero aprire lo sportello antiviolenza sono esponenti di estrema destra (FN) e uno dei due era presente ai fatti di sei anni fa nonchè promotore ed organizzatore dell'iniziativa targata Forza Nuova contro la L.194...ovvero contro l'aborto, ovvero contro l'autodeterminazione femminile....

CS 17 Ottobre 2016
I Centri antiviolenza non si improvvisano
"Per i propri fini, anche Il diavolo citò le Sacre Scritture."
Bill Bryson
(GRAZIE Alessio Biagi!)

Abbiamo appreso dalla stampa locale l'esistenza dell'iniziativa del sindacato UGL di voler aprire nella nostra città uno sportello antiviolenza perchè sul territorio ce ne sarebbe necessità per mancanza del servizio“. Con rammarico dobbiamo sottolineare che questa dichiarazione rende invisibili non solo il Centro Antiviolenza D.U.N.A., ma anche tutte quelle donne vittime di violenza che si sono rivolte a noi nel corso di questi anni di duro lavoro e di tutte coloro che avrebbero bisogno di aiuto, quello stesso aiuto che tale iniziativa vorrebbe dare, e ancora non ne hanno trovato la forza.
Un centro antiviolenza non si improvvisa, ma è frutto di un lavoro che vede donne professioniste formate ad hoc e impegnate 24h su 24h. I centri sono gestiti da donne con una forte formazione sulla violenza di genere alle spalle, non sono semplici servizi, ma si basano proprio su una professionalità creata nel tempo con grande impegno e fatica, che rispetta l’autodeterminazione, la libera scelta della donna che inizia un percorso per uscire dalla situazione di violenza per cui cerca aiuto e le linee nazionali ed internazionali che prevedono requisiti ben precisi.
Il Centro D.U.N.A. offre supporto relazionale e percorsi di empowerment affinché le donne si rafforzino e si proteggano dalle relazioni danneggianti, ricostruendo nuove traiettorie di vita.
Nei centri antiviolenza come il nostro non esistono approcci assistenzialistici, ma donne professioniste di lunghissima esperienza che, a fronte di una continua formazione personale e di gruppo, sostengono con competenza le donne che hanno subito violenza nelle loro scelte, rispettandone la riservatezza, non scavalcando mai la loro volontà, impegnandosi insieme a loro a costruire percorsi praticabili di uscita dalla violenza, sapendo benissimo quali e quante siano le difficoltà da superare.
Molti percorsi di supporto durano vari mesi, alcuni anni e coinvolgono diversi soggetti della rete intorno alla donna: assistenti sociali, forze dell’ordine, tribunali, strutture di ospitalità, scuola, datore di lavoro, familiari, ecc. in un difficile intreccio perché l’aiuto sia integrato, coordinato e rispetti la volontà della donna.
Facendo parte del Coordinamento dei centri antiviolenza toscani TOSCA garantiamo anche la qualità della formazione e della metodologia impiegata dai singoli centri, proprio perché le donne che si rivolgono a noi trovino competenza e professionalità uniformi.
L'associazione ARPA che anima il CAV D.U.N.A. è apartitica, e si muove su questi temi dal 2001, essendo impegnata con determinazione nel promuovere politiche pubbliche che incidano sulla differenza di potere tra i sessi, che è la base e l’origine della violenza contro le donne. Tutte le donne che hanno bisogno di uscire da situazioni di violenza e maltrattamenti possono rivolgersi a noi in qualsiasi momento tramite il nostro numero attivo 24h su 24h 377 6994263 e il 1522, numero nazionale di pubblica utilità antiviolenza.
ATTIVITÀ DI ACCOGLIENZA
Il Centro antiviolenza D.U.N.A., gestito dall'Associazione A.R.PA., ha in carico ad oggi circa 300 donne , non solo del comune di Massa, ma provenienti anche dai diversi comuni della provincia e zone limitrofe.
L'età di queste donne va dai 19 ai 75 anni.
Il lavoro di rete tessuto negli anni sul territorio attraverso firme di protocolli, convenzioni, attivazione di task-force interistituzionale, ha fatto del Centro D.U.N.A. un punto di riferimento per il Comune di Massa, le forze dell'ordine, il pronto soccorso, la Prefettura, il Se.RT, scuole, ecc...
Tutte hanno subito violenza psicologica, spesso corredata da quella economica e la maggior parte ha subito minacce, anche di morte e maltrattamenti fisici come strattonamenti, percosse, tentativi di strangolamento, rottura di arti e violenza sessuale. Abbiamo anche all'interno del Centro uno sportello specifico anti-stalking e uno per mobbing, molestie e discriminazioni di genere sul lavoro.
Molte hanno figli e/o figlie minori vittime di violenza assistita e/o diretta. Alcune sono già in carico alle assistenti sociali, con le quali abbiamo firmato da più di un anno un protocollo operativo volto a favorire l'uscita dalla violenza.
Il lavoro con la nostra amministrazione di riferimento, il Comune di Massa, a seguito della firma di una convenzione specifica sui servizi antiviolenza, a breve si rafforzerà anche con l'attivazione del servizio di ospitalità grazie alla struttura che è stata individuata dove potremmo mettere in protezione le donne, ed i loro minori, che devono essere allontanate dal maltrattante.

ATTIVITA' DI PREVENZIONE SUL TERRITORIO
Svolgiamo da anni attività di formazione nelle scuole del territorio e abbiamo vinto per due anni consecutivi i bandi regionali di cui all’articolo 6 della l.r. 16/2009 (cittadinanza di genere) con il progetto G.eA.-Genere E Antiviolenza ed il laboratorio antiviolenza M.E.L.A. e per questo anno 2016 è in corso il progetto formativo OPER.A.- Operatrici Antiviolenza, con cui portiamo avanti interventi volti alla prevenzione, protezione e sostegno delle vittime realizzando interventi formativi per rafforzare le competenze delle operatrici, formarne di nuove e diffondere una cultura di genere, antisessista, antidiscriminatoria e della non violenza, anche attraverso workshop tematici (i prossimi si terranno il 12 e 19 Novembre 2016 dalle ore 9.00 alle ore 12.00 sui temi dell'importanza del lavoro di rete e sulla mediazione linguistico-culturale nel Centro Antiviolenza) che coinvolgono tutta la cittadinanza perché tutte e tutti possano essere messi nella condizione di accrescere e superare barriere mentali imposte da una cultura distorta.
Nel 2015 e nel 2016 abbiamo realizzato i Progetti didattico-formativi Comunicazione Differente e (DIS)parità di Comunicazione attraverso un ciclo di incontri nelle scuole superiori del Comune di Massa sui temi della decostruzione del linguaggio sessista dei mass media e nei social network ed il rapporto tra questo e la violenza di genere.

Associazione A.R.PA. in breve
A.R.PA. è stata fondata nel Gennaio 2001 grazie all’incontro di un gruppo di donne residenti nella Provincia di Massa Carrara e della Spezia che, a seguito degli studi universitari in Antropologia, Giurisprudenza, Psicologia, Scienze Politiche e Scienze della Pace, si sono dedicate all’approfondimento delle tematiche di genere e delle politiche di pari opportunità, con un’intensa attività di ricerca e di sviluppo della rete tra i diversi soggetti pubblici e del privato sociale del territorio. Grazie alle competenze professionali maturate e partendo dalle rispettive esperienze personali, molte di noi infatti, sono impegnate nel volontariato, abbiamo deciso di lavorare insieme, coniugando il comune interesse per i diritti umani, declinati in chiave di laicità insieme ai principi di solidarietà sociale, condividendo ideali comuni volti alla diffusione di una cultura di genere, rispettosa delle differenze. Negli ultimi anni sono stati numerosi i progetti a difesa dei diritti umani delle donne, attraverso la realizzazione di azioni di contrasto alla violenza di genere insieme ad un’intensa e continua attività di comunicazione, informazione anche attraverso il nostro blog www.arparita.blogspot.it che è diventato un punto di riferimento per il territorio.

Contatti per la stampa
www.arparita.blogspot.it